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HACCP è l’acronimo di Hazard Analysis Critical Control Point, che alla lettera significa “Analisi del Pericolo Punti Critici di Controllo”. Si tratta di una certificazione obbligatoria che dovrebbe possedere ogni persona che entra in contatto con degli alimenti per lavoro (liquidi o solidi). Coloro che trattano gli alimenti in qualunque punto della filiera di produzione devono ottenere l’attestato HACCP, sia che si occupino della produzione, sia che lavorino nell’ambito della vendita. Ciascun dipendente deve possedere questa certificazione per assicurare che gli alimenti vengano maneggiati e trattati nel modo corretto, nel rispetto delle norme igienico sanitarie per la loro conservazione e lavorazione.

L’azienda presso la quale i dipendenti lavorano, deve garantire il rispetto delle norme dettate dal codice HACCP e deve fare in modo che tutti i dipendenti abbiano o ottengano la certificazione rilasciata dalla Asl e dalle Associazioni di Categoria. Quindi, se desideri sapere come ottenere questo importante attestato, mettiti comodo e scopri tutto ciò che devi sapere sulla Consulenza HACCP!

Consulenza HACCP: Che cos'è?

La certificazione HACCP, come stabilito dal Regolamento CE n. 852/2004, garantisce che chi lavora nel settore agroalimentare abbia delle competenze che variano in base alle mansioni svolte e che tutelino il consumatore finale, in merito alla sicurezza dei prodotti alimentari. Questo riguarda tutti gli step che un alimento attraversa nella produzione, tra cui:

Realizzazione
• Trasformazione
• Distribuzione
• Commercializzazione
• Fornitura

Le conoscenze che un lavoratore impara grazie ai corsi tramite i quali è previsto l’attestato finale HACCP, variano dalle basi di microbiologia e igienizzazione degli ambienti, fino alla corretta conservazione degli alimenti e il trasporto controllato.
Il sistema di controllo HACCP si basa su un sistema di autocontrollo ed educazione sanitaria dei lavoratori agroalimentari, che ha come obbiettivo finale la tutela dell’igiene e la sicurezza degli alimenti.

L’applicazione delle regole imposte dal sistema HACCP e dalla normativa di legge sono demandati ad un garante detto “Responsabile OSA/ HACCP”, ovvero il Responsabile designato al Settore Alimentare. Questa figura ha il ruolo di garantire il mantenimento e la predisposizione dei requisiti igienico strutturali previsti dal Regolamento 852/2004. I responsabili HACCP possono essere dei responsabili scelti e formati all’interno dell’azienda, oppure ci si può avvalere di una consulenza HACCP esterna. Il consulente HACCP inviato provvederà al sopralluogo, per capire quali sono e se ci sono dei punti critici da migliorare, e cosa fare per rispettare al meglio il codice sanitario.

Ogni azienda che si rende responsabile del trattamento di alimenti o liquidi ha il dovere di stilare un manuale HACCP, che riporta tutte le caratteristiche strutturali e funzionali proprie dell’alimento trattato e dell’azienda che lo produce. Un esempio sono i mezzi di produzione, gli ingredienti utilizzati e tutto quello che può rappresentare un potenziale rischio per il benessere del consumatore o compromettere la sanità dell’alimento trattato. Anche in questo caso, il professionista esterno di consulenza HACCP provvederà a stilare per l’azienda il manuale, ma solo dopo aver svolto uno studio approfondito della stessa.

Sistema HACCP: A cosa serve?

Il sistema HACCP si basa sul controllo e sul monitoraggio di tutti gli step della filiera della produzione agroalimentare, con la finalità di preservare gli alimenti dalla contaminazione fisica, batteriologica o chimica e tutelare in questo modo il consumatore finale.

haccp per aziende
HACCP per aziende

I lavoratori stessi diventano i controllori di questo sistema, grazie alle conoscenze che hanno acquisito durante il corso. L’attestato di autocontrollo HACCP fa sì che i macchinari stessi vengano controllati, puliti e conservati correttamente, seguendo delle basilari norme igienico sanitarie. Inoltre, grazie al protocollo, è permesso di analizzare e individuare i pericoli prima che si verifichino, in modo da avere il controllo totale dei potenziali rischi.

Questo concetto di prevenzione sul quale si basa il sistema di analisi è stato introdotto in Italia dal 1997 e riguarda in particolare le fasi di: 

stoccaggio
• trasporto
• conservazione
• vendita
• somministrazione al consumatore

In questo modo, si ha la possibilità di controllare tutta la filiera di produzione agroalimentare monitorando passo passo l’alimento. Ci sono ad esempio alcuni alimenti particolarmente sensibili, come ad esempio i surgelati. A a causa della loro composizione chimica, non devono assolutamente scongelarsi fino alla vendita al consumatore finale.

È importante, per evitare che i prodotti surgelati diventino nocivi, che venga mantenuta una temperatura costante entro i -18°, dal momento della produzione fino alla vendita. La temperatura diventa quindi un valore critico di vitale importanza per la salubrità del prodotto, che è seguito e controllato dai lavoratori e dalle aziende, grazie al sistema Haccp. In questo modo, si garantisce che anche i punti più a rischio vengano controllati e regolati per la tutela della salute pubblica.

Prima del 1997 il controllo sugli alimenti veniva effettuato solo sul prodotto finale e quindi alla fine del processo produttivo. Si analizzava la salubrità dell’alimento ormai pronto per la vendita e in questo modo non sempre venivano individuate irregolarità o rischi prima della consumazione dello stesso.

Inoltre, il controllo avveniva a campione, su uno stock di prodotti e solo su una parte dell’alimento e non sulla sua interezza. Questo controllo rimaneva quindi più che superficiale, poiché alcune problematiche riguardanti la contaminazione come muffe o batteri non si distribuiscono omogeneamente nel prodotto, ma rimangono distribuiti solo in certe parti che sono state esposte al pericolo.

Con l’introduzione del Regolamento CE 852/2004, dal quale deriva il sistema obbligatorio di controllo HACCP, questo tipo di controlli biologici avviene su prodotti interi e in tutte le parti della produzione dello stesso. Dal prodotto primario, durante la sua lavorazione, e prima e dopo che venga conservato o inscatolato per arrivare sui banchi per la vendita. In questo modo, il consumatore è sempre tutelato attraverso l’analisi di tutti i processi produttivi.

L’ HACCP serve quindi ad individuare i punti critici che un processo di produzione può celare e implementare le misure di sicurezza affinché questo rischio venga ridotto o eliminato, garantendo che i requisiti imposti dal regolamento vengano rispettati.

La mancata applicazione del sistema o lo scorretta applicazione dello stesso prevede sanzioni salate che arrivano fino a 6000 euro per dipendenti e aziende.

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Per questo, è fondamentale contattare un consulente per la sicurezza alimentare. Ma a cosa serve la consulenza di un professionista? Ebbene, il consulente alimentare svolge diversi ruoli, che possono riguardare anche la semplice consulenza per redigere al meglio il manuale per la tua azienda. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste esattamente la consulenza HACCP!

HACCP Consulenza: Come funziona?

Il sistema HACCP per la tutela del consumatore e la sicurezza del sistema agroalimentare, nasce dall’esigenza di creare un sistema senza difetti che garantisca il rispetto delle norme e la limitazione dei pericoli per la salute pubblica.

haccp aziende
Sistema di HACCP nelle aziende alimentari

Il sistema si basa su linee guida preparate e diffuse dalla commissione della FAO e OMS e si distingue in due fasi principali, collegate, ma ben distinte tra di loro.

1. Fase preliminare

Si tratta della parte teorica, dello studio dei macchinari e delle fasi si preparazione di un dato alimento e dei rischi al quale quell’alimento può sopperire. Questa fase è in grado di determinare il processo produttivo e assicurare la sicurezza anche attraverso un controllo statistico. Un gruppo designato garantirà l’applicazione del regolamento e ne risponderà nel caso sorgano problematiche che potevano essere evitate e che sono sorte a causa del mancato rispetto del sistema HACCP.

La fase preliminare è composta da diversi aspetti, tra cui:

Costituzione del gruppo di lavoro HACCP. Il lavoro del gruppo inizia con una raccolta dettagliata di informazioni riguardanti: materie prime, processo di lavorazione, ambiente di lavorazione e prodotto finito. Si analizzano a fondo gli aspetti strutturali e funzionali dell’azienda e si verifica che le prescrizioni e l’applicazione di norme di fabbricazione vengano rispettate (dette anche GMP, Good Manufacturing Praticies). Queste norme di buona lavorazione non prevedono tutti i rischi e questa mancanza è colmata dalla prevenzioni delle potenziali problematiche che il sistema HACCP applica alla filiera. Vengono valutati infatti i rischi potenziali e anche quelli non previsti per prevedere ed eliminare alla nascita problematiche negative.

Analisi del prodotto. Consiste in una raccolta di informazioni sul prodotto e i potenziali rischi al quale è sottoposto. La sua descrizione e il suo utilizzo finale aiutano a prevenire potenziali rischi riguardo la sua compromissione da agenti esterni o da rischi indotti dalla lavorazione o conservazione non corretta. Una valutazione dei punti critici di controllo è fondamentale per assicurare che le norme vengano rispettate e aumentare il monitoraggio all’interno della filiera. Grazie a quest’analisi, verranno applicate sul prodotto stesso le corrette modalità d’uso di cottura e somministrazione, tra cui:

caratteristiche del prodotto (ingredienti, stato dell’alimento, tempi di conservazione, istruzioni per la conservazione, valori nutrizionali ecc..).
istruzioni sul consumo dell’alimento ( consumazione, cottura, destinazione d’uso ecc..).
imballaggio (tipologia di confezione, materiale, marcatura ecc..).
tracciabilità (locazione origine del prodotto, fornitori, processo produttivo ecc..).
acquisizione informazioni preliminari, ossia tutte le informazioni che indirettamente riguardano l’alimento. In questa fase vengono analizzate anche i prodotti utilizzati per la lavorazione, l’igienizzazione delle attrezzature e della condizione dell’aria negli ambienti durante le fasi della lavorazione.
verifiche, che consistono nel trovare il riscontro effettivo degli studi e degli approfondimenti effettuati ed aggiornare il diagramma di flusso che monitora e raggruppa tutte le analisi effettuate dal gruppo HACCP.

2. Fase applicativa

Dopo la fase preliminare, che riguarda lo studio e la valutazione dei rischi, segue una fase di applicazione. Il sistema Haccp di applicazione si basa su dei pilastri fondamentali, che si possono riassumere in 7 principi di base.

Principio 1. Individuazione dei pericoli e svolgimento di un’analisi che riveli i rischi potenziali. Riguarda i punti sensibili relativi alle fasi di produzione dell’alimento dalla coltura/ allevamento fino alla distribuzione/consumo. In base a questo, viene valutato il livello di rischio e le misure preventive per controllarne gli effetti. I pericoli che mettono alla prova la salubrità di un prodotto possono essere di tipo fisico, chimico o biologico.

Principio 2. Individuazione dei Punti Critici Di Controllo (CCP). Vengono identificati gli step e, appunto, i punti critici, con il fine di eliminare i rischi e limitare al minimo il loro verificarsi. Anche questo principio riguarda tutte le fasi della produzione ma anche lo status iniziale delle materie prime e il lavoro agricolo o di allevamento dal quale derivano.

Principio 3. Definizione dei cosiddetti Limiti Critici. I Limiti Critici sono dei valori che vengono stabiliti e che non devono essere superati per accettare che il prodotto sia salubre. È un limite stabilito che separa ciò che è accettabile da ciò che non lo è per il mercato o per il rispetto delle norma HACCP. Ovviamente, per alcuni limiti c’è una normativa che ne definisce i confini che può essere nazionale o Europea. Per altri invece il limite dipende dal Good Manufacturing praticies (GMP) e che riguarda soprattutto norme igienico sanitarie standard, adottate dalle aziende per le proprie specifiche pratiche di lavorazione.

Principio 4. Consiste nell’attività di monitoraggio. Viene stabilito un sistema di controllo che permetta il monitoraggio dei limiti CCP attraverso l’utilizzo di test o con la programmazione di controlli fisici. Le rilevazioni avranno una periodicità stabilita ed emetteranno un determinato parametro che dovrà rimanere entro un limite critico precedentemente stabilito.

Principio 5. Prevede la delineazione delle azioni correttive. Viene stabilito un piano di azione di monitoraggio e attuazione di azioni correttive da compiere quando i limiti predisposti vengono superati o quando ci sono delle problematiche rilevate all’interno del sistema HACCP. Questo richiede anche la revisione del sistema per eliminare la possibilità che il danno provocato o l’irregolarità si verifichi nuovamente.

Principio 6. È l’attività di verifica HACCP e consiste semplicemente in un piano di verifiche periodiche che includono indagini supplementari e test microbiologici che provano l’effettiva funzionalità del sistema HACCP e il suo corretto funzionamento.

Principio 7. Coniste nella produzione della documentazione. In questo passaggio, è necessario produrre e conservare una documentazione dove compaiano tutte le procedure attuate e i punti di rischio fallaci e come sono stati reintegrati nel sistema. Questa documentazione viene raccolta in quello che è detto il manuale di autocontrollo, che tutte le aziende devono avere, conservare e aggiornare.

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In generale quindi, il sistema HACCP si basa in tutto su dodici punti fondamentali che coprirebbero tutta la filiera di produzione e dovrebbero ridurre i rischi alimentari al minimo.
Man mano che la clientela cresce, è sempre più difficile tenero sotto controllo i punti critici della filiera di un azienda. Per questa ragione, sempre più imprenditori alimentari si avvalgono della preparazione di un consulente HACCP.

Studi di HACCP: La documentazione

È necessario prestare particolare attenzione bisogna dare alla documentazione HACCP, dato che è grazie a questa che gli errori vengono registrati e si evita che ne avvengano di simili in futuro. In alcuni casi, grazie al manuale è anche possibile prevedere delle problematiche ed evitarle prima che si verifichino.

Il sistema HACCP necessita quindi di questa documentazione aggiornata che ogni azienda ha il dovere di conservare ed aggiornare con i test e il monitoraggio periodico, così da avere una situazione chiara per quello che riguarda il proprio status di produzione.
Inoltre, i documenti che compongono la documentazione HACCP hanno la funzione di essere una garanzia di qualità dei prodotti che vengono prodotti in quella data azienda.

Manuale HACCP

La totalità di questi documenti deve essere contenuta in quello che viene chiamato il “Manuale di autocontrollo alimentare” o “manuale HACCP”. Questo manuale è composto da varie schede che dovranno essere compilare periodicamente e conservate per essere consultate al bisogno. Al suo interno vengono conservati anche vari dati dell’azienda come:

informativa processi di produzione

• dettagli attrezzature utilizzate

• ambienti di lavoro

• identificazione punti critici controllo

• azioni correttive in caso di necessità

Tutte le aziende che si occupano di produzione, lavorazione o vendita devono assolutamente possedere questo manuale.
Il titolare dell’impresa ha la responsabilità di redigere il manuale di autocontrollo o può scegliere di delegare il compito ad un personale rappresentante legale. In alcuni casi, ci si può rivolgere ad un professionista esterno che si prende la responsabilità per l’azienda di redigere e aggiornare periodicamente il manuale.

La funzionalità principale del manuale di autocontrollo è quello di stabilire il processi di produzione e i suoi punti critici di controllo. Al suo interno inoltre devono essere esposte tutte le linee di guida stabilite dal protocollo HACCP per la prevenzione dei rischi collegati alla filiera agroalimentare. Il manuale deve riportare anche i processi di lavorazione, le parti sensibili da monitorare più attentamente e i controlli che l’azienda svolge abitualmente.

Grazie al manuale è possibile effettuare una valutazione dei rischi e mettere in atto le procedure sicure e necessarie per la loro limitazione. Per queste ragioni, è necessario che qualunque azienda sia in possesso di tale documentazione. Il manuale è il documento necessario da mostrare agli organi di controllo in caso di eventuali verifiche.

All’interno di esso, dovranno essere conservati test che potranno essere effettuati solo da chi ha i titoli giusti per comprenderli ed elaborarli, come i biologi. Il consulente HACCP è in grado di effettuare queste analisi ed avvalersi dell’utilizzo di un laboratorio di analisi per ottenere le certificazioni necessarie a superare le verifiche previste dalla legge.

Servizi consulenza HACCP: Perché avvalersi di un consulente?

Avvalersi di un consulente HACCP non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato in casi di gravità estrema. Il responsabile della sicurezza alimentare preserva l’azienda dal rischio di incorrere in multe salate e aiuta i consumatori a sentirsi più sicuri rispetto ai prodotti messi in commercio

diagrama di flusso
Consulente HACCP

Più nello specifico, un consulente alimentare affianca i titolari delle aziende e i loro dipendenti per un determinato periodo di tempo, in modo da studiare a fondo l’azienda e capire come migliorarla per rimanere a norma di legge e tutelare al meglio la salute delle persone che ci lavorano e dei consumatori. Vediamo più approfonditamente quali sono i compiti del consulente HACCP e le capacità in suo possesso che possono aiutarti a migliorare la tua azienda:

Sopralluogo: Un controllo iniziale generico nella azienda è quello che serve al consulente per fare una valutazione delle condizioni sanitarie generali e controllare l’efficienza delle attrezzature e i macchinari.
• Stabilire i Punti Critici di Controllo (PCC). Si tratta di stabilire quali sono i punti sensibili della filiera e quali sono i punti che hanno delle criticità potenziali che possono essere evitate.
• Stilare il piano di autocontrollo che sia conforme al sistema HACCP.
• Prelievo dagli alimenti e test microbiologici per accertare potenziali rischi biologici.
• Utilizzo del laboratorio e attesa dell’esito dei test.
• Verifiche fisiche periodiche alla struttura per controllare che tutto sia a norma e che i punti critici siano rimasti intatti per evitare le sanzioni in caso di controllo a sorpresa.
• Redazione del manuale HACCP con tutta la documentazione correlata
• Formazione in salute e sicurezza alimentare con rilascio di attestato HACCP per tutte le persone coinvolte nell’azienda (dipendenti e responsabili)

Avvalersi di una consulenza esterna può essere molto prezioso per l’azienda, perché in questo modo si tutelano i consumatori e quindi i clienti che possono acquistare un prodotto sicuro e tracciato. In questo modo, è molto difficile che si presentino dei problemi durante un controllo sanitario, evitando così le multe e le sanzioni in cui si potrebbe incorrere per la mancanza di un dipendente come di un responsabile. Seguire il sistema HACCP è un lavoro di squadra e il consulente sarà colui che riuscirà a tenerla insieme, guidando l’azienda verso un futuro privo di pericoli biologici o sanitari.

Preventivo consulenza HACCP

I costi per avvalersi di un consulente HACCP non sono eccessivi e, come abbiamo visto, prevedono più servizi a nostra disposizione. Solitamente un consulente esterno ha un costo annuo che parte da un minimo di 250 euro. Tuttavia, i prezzi variano in base al tipo di azienda che ne richiede i servizi. Più l’azienda è esposta a rischi, e più il consulente esterno deve eseguire test e quindi necessita di tempo maggiore.
I prezzi per una consulenza in media sono:

  • 200/250 euro all’anno: Consulenza base per aziende che non prevedono la cottura di cibi ma solo la vendita di prodotti confezionati o materie prime, come ad esempio fruttiere, macellerie, bar, salumerie ecc..
  • 250/300 euro all’anno. Consulenza media per aziende che prevedono la cottura di cibi e che sono forniti quindi di un ambiente adatto a prepararli, come una cucina o un laboratorio. Si tratta di ristoranti, pasticcerie, gelaterie, tavole calde, forni ecc..
  • 300/400 euro all’anno. Consulenza di alto livello per aziende che prevedono la preparazione, la lavorazione e la conservazione di molti alimenti in molteplici settori. Ne fanno parte i grandi ristoranti, agriturismi, supermercati, hotel ecc..
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Tutti questi prezzi comprendono la redazione del manuale di autocontrollo alimentare, due ispezioni l’anno per prelevare dei campioni e corsi di formazione per i dipendenti dell’azienda. Inoltre, molte aziende applicano degli sconti speciali sui corsi di formazione professionali e su eventuali consulenze future.

Chi deve ottenere l'attestato HACCP?

L’Hazard Analysis and Critical Control Points, ossia l’HACCP, è il sistema che offre ai lavoratori la possibilità di perseguire un livello di sicurezza alimentare maggiore e migliorare il loro sistema di autocontrollo sulle norme igienico sanitarie e sulla sicurezza alimentare. L’ HACCP è il sistema che permette di applicare al meglio questo autocontrollo in modo da conseguire una maggiore sicurezza sanitaria per l’azienda.

lavoratori alimentari haccp
Come fare consulenza HACCP?

Il manuale di autocontrollo è la base del sistema HACCP, il riferimento maggiore che l’azienda deve avere e aggiornare seguendo le norme dettate dal Regolamento e le funzionalità della propria filiera.
Qualunque addetto lavoratore all’interno del sistema agroalimentare, sia che manipoli direttamente il cibo sia che lo manipoli indirettamente, deve acquisire la formazione specifica riguardante il sistema HACCP.

L’attestato HACCP è destinato a tutti i lavoratori della filiera alimentare, come:

  • Produzione
  • Preparazione/cottura
  • Confezionamento/conservazione
  • Commercio
  • Trasporto
  • Somministrazione di alimenti (solidi o liquidi)

Il regolamento Europeo 852/2004 impone l’obbligo per legge di avere l’attestato per qualunque dipendente sia parte del settore alimentare. Ogni dipendente quindi deve necessariamente conoscere le norme del sistema HACCP. L’attestato è necessario per lavorare nel settore senza il pericolo di incorrere in sanzioni, destinate a chi non possiede l’attestato. Sono esonerati dall’obbligo di possedere l’attestato chi ha conseguito diplomi che comprendano l’acquisizione dello stesso nel titolo di studio, come ad esempio gli studenti diplomati alle scuole alberghiere o chi ha conseguito una laurea nei settori tecnico-scientifici. In questo caso basterà rinnovare periodicamente l’attestato.

Come si ottiene l'attestato HACCP?

I dipendenti quindi devono avere per legge l’attestato HACCP, che si può ottenere frequentando un corso per “addetti alla manipolazione, somministrazione e vendita di sostanze alimentari”.

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Corso HACCP

Il corso con attestato di frequentazione è finalizzato a garantire ai corsisti la conoscenza delle nozioni fondamentali per la sicurezza alimentare e igienica di base. Il corso permette quindi di lavorare nel settore alimentare, conoscendo i rischi e applicando un sistema di autocontrollo che garantisca la sicurezza del prodotto e del consumatore finale.

Se desideri frequentare un corso per ottenere l’attestato HACCP, puoi optare per due scelte, in base alle tue necessità e possibilità in termini di tempo:

Seguire il corso HACCP in presenza. Il corso può avvenire fisicamente in aula ed il rilascio dell’attestato è fornito con il benestare delle ASL e le Associazioni di categoria che operano nel settore dell’igiene alimentare e che si occupano anche di organizzare i corsi.

Seguire il corso HACCP  online. La modalità a distanza prevede che di segua un corso di formazione a distanza (anche detta modalità FAD) su una Piattaforma E-Learning dedicata. Questo corso prevede il rilascio del Certificato HACCP che ha ovviamente lo stesso valore di quello rilasciato in presenza.

Il corso si distingue in tre filoni principali in base alle esigenze e le competenze richieste:

Corso per responsabili. Ha durata di 12 ore e può essere seguito sia online che in presenza.
Corso per chi lavora a diretto contatto con gli alimenti. Ha una durata di 8 ore e può essere seguito sia online che in presenza. Si può scegliere di aumentare le proprie competenze con un corso di livello 2 che anche quello avrà una durata di 8 ore.
Corso per chi lavora a contatto non diretto con gli alimenti. Ha una durata più breve, di sole 4 ore.

Durante i corsi, vengono insegnate le norme basilari di igiene alimentari e personali richieste sul posto di lavoro, la corretta conservazione degli alimenti, la somministrazione ai clienti, i rischi fisici, chimici e biologici e tutte le norme facenti parte del sistema HACCP.

Alla fine di ogni corso, è previsto un esame finale e l’esito positivo farà ottenere al corsista il certificato di attestazione HACCP. Frequentare il corso rivolto ai responsabili ti darà la possibilità di diventare garante alimentare e ti permetterà di fare consulenze HACCP per le aziende e sostenere dei corsi di formazione per la sicurezza alimentare.

Costi attestato HACCP

I costi per la frequentazione di un corso per perseguire l’attestato HACCP possono variare in base a chi li organizza e se si decide di seguire un corso online o in presenza. Solitamente i prezzi non superano i 150 euro.

Per i corsi online, i prezzi variano da un minimo di 35 euro a un massimo di 60 euro.
Per i corsi in presenza invece, i prezzi variano da un minimo di 80 euro ad un massimo di 120 euro.

I corsi rivolti ai dipendenti o ai responsabili non prevedono delle differenze di prezzo. Inoltre, i corsi di aggiornamento richiesti in seguito al conseguimento dell’attestato hanno un prezzo che varia dai 30 agli 80 euro.

Se desideri ricevere informazioni più dettagliate riguardo agli attestati o ai costi consulenza HACCP, non esitare a contattarci telefonicamente o compilando il form che trovi in questa pagina! I nostri collaboratori saranno lieti di chiarire tutti i tuoi dubbi e di fornirti un preventivo gratuito e senza impegno

Quindi, cosa aspetti? Contattaci subito e ricevi una consulenza HACCP a 360°!

Indice: Cosa è l'HCCP?

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